Giovanni "Flash" Parisi
Due volte campione mondiale in due diverse categorie di peso. Leggeri nel 1992 a Voghera
battendo Altamirano; superleggeri nel 1996 sconfiggendo al Pallido di Milano Sammy Fuentes.
Campione Olimpico a Seul nel 1988 battendo Dumitrescu in finale.
Due volte Campione Italiano dei Dilettanti nel 1986 e nel 1987. Questo il palmares di Giovanni
Parisi: il nostro campionissimo.
Di queste vittorie sappiamo tutto ed è stato scritto di tutto.
Quello che tanti non conoscono è il Giovanni Parisi che sarebbe esempio sportivo per tutti,
soprattutto per i giovani e che pochi hanno conosciuto.
La boxe era stato il suo scopo sin dalle prime volte che era entrato nella vecchia palestra ricavata
dalle stalle della Caserma di Cavalleria di Voghera. In quella palestra che odorava di fatica e di
sudore aveva trovato gli stimoli per emergere nella vita e nello sport.
Il suo credo era il lavoro e il sacrificio.
Quanti avrebbero proseguito dopo i primi incontri e le prime sconfitte, dovute soprattutto allo stress
ed all’ansia che lo facevano abbandonare il ring prima del limite per disturbi gastrointestinali.
Parisi però, non ci sta e caparbiamente continua a lottare contro questo problema supportato dal suo
Maestro Livio Lucarno. La sua reazione alla malasorte ci fa capire la tenacia del Parisi che si sta
formando e diventando già uomo a quindici anni.
Questa sarà la sua forza per tutta la sua carriera pugilistica.
Ci saranno altri episodi che lo freneranno ma, sempre, con caparbietà Giovanni Parisi saprà
riprendersi con il lavoro e il sacrificio sino a raggiungere i massimi livelli mondiali sia da dilettante,
sia da professionista.
Non possiamo dimenticare le difficoltà incontrate prima delle convocazione con la Nazionale. La
scomparsa della mamma Carmela, il suo cammino in salita, per raggiungere il vertice assoluto in
quell’incontro con il rumeno Dumitrescu. Il suo sfogo al termine dell’incontro quella gioia,
incontenibile come il pianto al momento della consegna dell’oro olimpico.
Dopo il momento d’oro Parisi, passa professionista, lascia Voghera ed il Maestro Livio Lucarno per
Perugia ed iniziare il suo percorso verso i vertici mondiali. Un percorso irto di difficoltà. Innanzi
tutto la distanza dalla città che lo aveva accolto come un figlio e dalla quale non riesce a staccarsi.
Infatti, dopo qualche anno, torna ad allenarsi a Voghera dal suo maestro. Lo si incontrava spesso
correre lungo la “Marchesina” seguito in bicicletta dal Maestro Livio Lucarno, lavorare duramente
in palestra senza mai lamentarsi. Un vero esempio per tutti gli altri pugili. Un esempio difficile da
seguire perché i sacrifici a cui Parisi si sottoponeva erano improponibili per gli altri ma, il suo credo
era il lavoro ed a questo non si sottraeva mai.
E, grazie a questo lavoro, questi sacrifici, nonostante un dolore alla mano che non gli da tregua, il
26 settembre nello stadio di Voghera, che anni dopo prenderà il suo nome, Giovanni Parisi batte per
k.o. alla decima ripresa Javier Altamirano.
Il cammino di Parisi continua negli Stati Uniti, voluto dal promoter Don King, sfida diversi pugili
statunitensi vincendo abbastanza agevolmente tanto che alla fine gli viene proposto la sfida con uno
dei suo miti Julio Caesar Chavez. Il match è fissato per l’8 aprile 1995. Parisi lascia Voghera per
Las Vegas a fine marzo.
Viene catapultato ben cinque ore prima al Caesar Palace, dove si disputerà l’incontro. Parisi che
alla fine cederà ai punti chiude con Don King e si affida a Salvatore Cherchi. Torna
definitivamente ad allenarsi a Voghera che non lascerà più. Nel frattempo la W.B.O. lo priva del
titolo mondiale e lo consegna all’astro nascente meglio sponsorizzato, Oscar De La Hoya.
Come sempre Parisi si butta a capofitto nel lavoro e Cherchi gli mette a disposizione uno staff di
veri amici ad iniziare dal maestro Livio Lucarno.
Ed in breve si rimette in carreggiata, sale di categoria e ritrova la via della conquista del mondiale
dei superleggeri battendo per k.o.t all’ottava ripresa, al Palalido di Milano il 9 marzo 1996, Sammy
Fuentes. Con Nino Benvenuti è il solo pugile italiano ad aver conquistato due mondiali in due
diverse categorie di peso.